SOGNI D'INCHIOSTRO
Un pomeriggio di fine giugno, tra le pagine di un libro e il mormorio dell'acqua.
Giugno ha un piede fuori dalla porta. Il sole è un disco dorato che si libra pigramente nel cielo terso.
L’aria, intrisa del profumo salmastro del mare e del dolce effluvio dei tigli, accarezza la pelle con un tocco vellutato.
A bordo piscina, in un angolo appartato baciato dalla luce più gentile del pomeriggio, si trova lei. I suoi piedi nudi sfiorano appena il pelo dell’acqua, un’oasi turchese che riflette le nuvole passeggere come pensieri fugaci.
L’acqua, increspata da una brezza quasi impercettibile, sussurra una melodia sommessa, un controcanto perfetto al fruscio leggero delle pagine che volge con delicatezza.
Tra le sue mani, un libro dalla copertina consunta, un portale verso mondi lontani, popolati forse da eroi e sogni, da amori e avventure, da intrighi e complotti che solo l’inchiostro sa dipingere con tanta vivida intensità.
Non è solo seduta lì; sta navigando. Ogni parola e ogni frase sono onde che la trasportano oltre i confini del cemento e dei clacson. I suoi occhi, del colore del mare, danzano sulle righe, assorbendo storie come una spugna assetata.
Un ciuffo di capelli ramati le sfugge dalla coda abbozzata e le accarezza la guancia, ma lei non ci fa caso, troppo immersa nel flusso ininterrotto della narrazione.
Sembra quasi che il tempo stesso si sia piegato al suo volere, rallentando il suo incedere per permetterle di dimorare più a lungo in quel rifugio di carta e inchiostro.
Il sole le bacia le spalle scoperte, lasciando un ricordo caldo sulla sua pelle. A tratti, un sorriso enigmatico affiora sulle sue labbra, svelando un pensiero segreto, una risonanza tra le parole lette e i moti del suo animo. Forse si immagina lei stessa protagonista di quelle avventure, eroina silente che affronta tempeste e conquista vette, arresta colpevoli o forse semplicemente assapora la dolcezza di una frase ben tornita, un’immagine evocativa che le dipinge l’anima di nuove sfumature.
In questo pomeriggio di fine giugno, non è solo una ragazza che legge. È un’incantatrice di storie, una custode di segreti racchiusi tra le pagine. È un attimo sospeso, un respiro trattenuto tra il fruscio del vento e il mormorio dell’acqua.
E mentre il sole comincia lentamente la sua discesa, tingendo il cielo di rosa e d’arancio, lei continua il suo viaggio, un’anima innamorata delle parole, persa e ritrovata nel labirinto incantato di un libro.
La luce si affievolisce, e con essa l’intensità delle parole. Chiude delicatamente il suo libro, posandolo accanto a sé come un compagno fidato che ha condiviso un lungo viaggio.
L'aria si fa più fresca, portando con sé il profumo pungente del gelsomino che si arrampica sui muri dell'hotel.
Si alza, stiracchiando i muscoli intorpiditi, e si avvicina al bordo della piscina, lasciando che l’acqua le lambisca le dita dei piedi.
I pensieri, prima incatenati alle pagine, ora vagano liberi, planando sui tetti di Rimini che iniziano ad accendersi di piccole luci colorate.
25 giugno 2025
Jonathan Gabrieletto